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Oncologia
Francesca Morelli
pubblicato il 24-12-2014

Tumori del seno: ancora poche le Breast Unit certificate



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Le direttive europee prevedono un centro accreditato ogni 300-400 mila abitanti entro il 2016. Per ora in Italia sono quattro. L’elenco dei centri d’avanguardia

Tumori del seno: ancora poche le Breast Unit certificate

Non più ‘cure qualsiasi’ per il tumore al seno, ma trattamenti certificati secondo il modello e le direttive europee. Eseguite non in generici strutture, seppure di impronta oncologica, ma in Breast Unit sempre più specializzate. È stato questo il tema al centro del Convegno Nazionale, Awareness and Commitment for Breast Cancer in the Health System, tenutosi nei giorni scorsi a Roma presso l’Auditorium del Ministero della Salute in occasione del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.

 

LE BREAST UNIT

Entro il 2016 le Breast Unit ‘certificate’, una ogni 300-400 mila abitanti, dovranno essere una realtà in tutti gli ospedali all’avanguardia appartenenti agli Stati Membri, secondo un provvedimento emesso dal Parlamento europeo nel 2006. Con un importante obiettivo: quello di garantire a tutte le donne affette da tumore del seno di qualsiasi natura e grado, l’accesso alle cure più efficaci che siano rispettose delle linee guida internazionali, ovvero una offerta sanitaria elevata che riduca sprechi e ottimizzi le risorse, a favore di una migliore qualità di vita e sopravvivenza.

Le Breast Unit così concepite sono già un dato di fatto in Germania e Austria, non ancora in Italia che si sta però attrezzando dietro la sentita raccomandazione del Ministero della Salute (perché le Breast Unit attualmente presenti sul territorio non hanno ancora ottenuto il ‘patentino europeo’, salvo qualche eccezione) o delle Associazioni pazienti ed Enti Onlus – come Europa Donna – che hanno avviato campagne di sensibilizzazione per la loro realizzazione e implementazione. Perché la Breast Unit è un valore aggiunto anche in termine di percorsi dedicati e approcci multidisciplinari: «questo perché riunisce in sé vari specialisti - spiega Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit di Humanitas - quali il senologo, l’oncologo, il radiologo, il radioterapista, il fisiatra e lo psicologo che a diverso titolo si occupano di tumore al seno e confrontano la loro competenza per scegliere la migliore strategia terapeutica disponibile e la più appropriata nell’interesse della donna».

 

IL TUMORE DEL SENO OGGI

La storia del tumore del seno è molto cambiata nel corso degli ultimi anni: grazie all’approccio multidisciplinare alla malattia e ai continui progressi terapeutici con sensibili miglioramenti soprattutto in termine di possibilità di guarigione. Storia nella quale la Breast Unit può fare una ulteriore differenza: «Studi recenti – ha continuato  il dottor Tinterri - mostrano che la sopravvivenza è più alta se la paziente viene curata in centri super-specializzati e di grande esperienza per numero di casi trattati e severi criteri di qualità». Ad oggi però sono ancora limitati i centri oncologici italiani che ne dispongono e meno ancora quelli che hanno deciso di certificarsi, volontariamente e senza alcuna ricaduta in termini di rimborsi economici da parte del Sistema Sanitario Nazionale. Ma l’Europa raccomanda e auspica che questo obiettivo venga raggiunto, entro un paio di anni al massimo.

 

I CENTRI D'AVANGUARDIA E QUELLI GIA’ CERTIFICATI

In Italia 16 regioni dispongono di centri all’avanguardia per la cura del tumore del seno. Di queste, però, quattro hanno già ottenuto la certificazione di EUSOMA, la European Society of Breast Cancer Specialists, che provvede anche a verificare il mantenimento degli standard di qualità nel lungo periodo attraverso controlli periodici. Ecco le regioni più qualificate (in ordine alfabetico) e le rispettive Breast Unit patentate: l’Emilia Romagna, con il  Sant’Orsola Malpighi di Bologna; la Lombardia che ha già accreditato due Centri, il Policlinico S. Matteo di Pavia e l’Humanitas Cancer Center di Rozzano; la Sicilia che qualifica il  Centro Humanitas Centro Catanese di Oncologia ed il Trentino Alto Adige con il Centro di Senologia di Bolzano.

 


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