Personaggi famosi e gente comune ricordano il professore

Ciao Prof: la bacheca dei ricordi

Nella serata di martedì 8 novembre è venuto a mancare il professor Umberto Veronesi. Tanti i ricordi delle persone che hanno avuto il privilegio di incontrarlo. Eccone una selezione delle principali reazioni della società civile alla notizia (pagina in aggiornamento)

Marco Alloisio (coordinatore delle Chirurgie specialistiche di Humanitas Cancer Center): 

Il professor Veronesi ha sempre creduto nella ricerca creando anche i registri dei tumori e curando gli aspetti relativi all’epidemiologia. Con lui si sono formati tantissimi oncologi e chirurghi. 

Letizia Amadori (ricercatrice al Mount Sinai Hospital di New York): 

Ciao Prof.! Da lontano sono lì a salutarti oggi col cuore, ma la tua eredità è per sempre. Grazie. Fiera di aver lavorato per te per sei anni. Grande esempio per tutti noi ricercatori

Teresa Armetta (commento su Facebook):

Grazie per l'impegno per la prevenzione e la diffusione incommensurabile di buone semplici pratiche per la costruzione ed il mantenimento della buona salute anche attraverso le sani stili di vita... Dal professore azioni che hanno portato un cambiamento radicale

Riccardo Audisio (chirurgo generale Università di Liverpool ed ex presidente della Società Europea di Chirurgia oncologica): 

L'impegno di Umberto Veronesi per la ricerca in ambito oncologico è stato unico. Coloro che hanno avuto modo di crescere al suo fianco hanno imparato molto. Siamo diventati determinati e positivi, non abbiamo avuto più paura a superare i confini. Tutto ciò vivendo sempre con umilità e mettendo in discussione tutti gli aspetti della nostra esistenza. Grazie Umberto, sarai sempre con noi

Francesco Bevere (direttore generale AGENAS - Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

La scomparsa di Umberto Veronesi ci addolora, ma il suo costante impegno come medico, come oncologo, come ricercatore e come uomo continuerà ad essere un punto di riferimento per tutto il sistema sanitario italiano e per l’intero mondo scientifico. Il lavoro di Umberto Veronesi ha creato un precedente di valore enorme, col quale dovremo confrontarci anche in futuro perché ha tracciato un mirabile esempio. In un giorno molto triste per tutta la sanità italiana non possiamo che trasmettere ai familiari il nostro cordoglio e ringraziare ancora una volta il grande medico per l’impegno di una vita dedicata alla ricerca, all’innovazione, ai bisogni delle persone e all’umanizzazione delle cure oncologiche. Forse questa la lezione più grande di Veronesi, dedicare la propria vita per la vita

Marco Bianchi (divulgatore scientifico Fondazione Umberto Veronesi): 

La tua ironia, che emergeva durante le nostre chiacchierate, non la scorderò mai e anche oggi mi fa molto sorridere. Sono arrivato dove sono - scrivo così, ma non sono arrivato proprio da nessuna parte - semplicemente perché ho avuto un ottimo maestro di scienza, un grande comunicatore, una grande persona che ha creduto nelle mie capacità e che mi ha regalato gli stimoli per andare avanti. Non mi sarei mai aspettato di scrivere questo post. Purtroppo questo momento è però arrivato… Grazie Umberto! 

Laura Boldrini (Presidente della Camera dei Deputati):

Anche grazie a lui non parliamo più di male incurabile. Umberto Veronesi ha saputo dare a tanti uomini e donne nuove speranze di vita

Maria Elena Boschi (Ministro per le Riforme):

Addio a Umberto Veronesi. Il coraggio al servizio degli uomini e delle donne, con intelligenza e garbo

Mario Calabresi (direttore La Repubblica):

È mancato Umberto Veronesi un grande medico e un grande italiano

Kristina Calvi (commento su Facebook):

Tutta la mia gratitudine al suo contributo e al grande impegno per la ricerca e il progresso scientifico. Ci mancherai, ma porteremo avanti i tuoi insegnamenti e faremo tesoro della ricchezza che hai lasciato alla ricerca e all'umanità. Ciao Professore!

Cinzia Caporale (coordinatore della commissione per l'etica della ricerca e la bioetica del Centro Nazionale delle Ricerche e presidente del comitato etico della Fondazione Veronesi)

Veronesi è stato un padre fondatore dell'etica applicata alla medicina e non ha mai smesso di essere un anticipatore delle istanze morali delle scienze di frontiera. Le sue intuizioni bioetiche sui diritti fondamentali e la capacità peculiare di allargare i confini della bioetica a questioni universali di etica pubblica ne fanno una figura di riferimento internazionale indimenticabile

Marco Cappato e Filomena Gallo (Associazione Luca Coscioni):

Salutiamo commossi un grande uomo e scienziato, punto di riferimento per le grandi speranze laiche del nostro Paese e non solo 

Nicola Carlone (Contrammiraglio della Guardia Costiera): 

Convogliamo le nostre più sentite condoglianze per la perdita di un uomo che ha dato tutto se stesso agli altri

Nicola Cerbino (capo ufficio stampa policlinico Gemelli, Roma):

Grazie amico mio. Rendiamo omaggio a Umberto Veronesi, un grande italiano. Riposi in pace

Simonetta Cerri (commento su Facebook):

Ho un bel ricordo del Professore Veronesi. Muore un pilastro della nostra chirurgia oncologica al seno. Grata per averlo conosciuto undici anni fa e per avermi salvato la vita

CICAP - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze

Quando Veronesi aveva aderito al CICAP lo aveva fatto con parole di profonda stima e incoraggiamento: (...)«Il pensiero scientifico potrà essere definito "buono" se sarà in grado di non allontanarsi dal suo ruolo civilizzatore e di avvalersi della forza della ragione, necessaria per contrastare movimenti antiscientifici e irrazionali». 
Il Comitato si unisce al dolore della famiglia e desidera ringraziare Veronesi per il suo impegno a favore della salute, della scienza e della razionalità

Gennaro Ciliberto (direttore scientifico Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma): 

La perdita di Umberto Veronesi è incolmabile per il mondo della medicina a livello nazionale e internazionale. Il professor Veronesi è stato al contempo un instancabile medico al servizio dei malati oncologici, un continuo promotore di innovazione e un testimonial di spicco dell’eccellenza italiana. Innumerevoli sono i suoi contributi sia diretti che indiretti alla ricerca oncologica.Quello che ha fatto dovrà rappresentare per noi un esempio da seguire

Carlo Cipolla (direttore della divisione di cardiologia, Istituto Europeo di Oncologia): 

Perdiamo un uomo ed uno scienziato innovatore e capace di leggere il futuro, spesso impegnato in battaglie contro un sistema medico ingessato e pigro e contro lobby fortissime, come quella dei produttori di sigarette. La sperimentazione sulla sigaretta elettronica usata nei malati di tumore e di infarto in fase acuta è stato un esempio coraggioso. La battaglia contro il fumo e la creazione di una nuova branca medica, la cardioncologia, oggi in espansione in tutto il mondo, sono gli elementi che ci hanno maggiormente legati ed il suo costante stimolo scientifico ed umano sono stati la nostra vera forza

Alessandro Del Piero (calciatore):

Ci lascia un grande italiano, un gigante: Umberto Veronesi. Rimarrà quello che ha fatto x noi. Ricordiamolo, sostenendo la ricerca

Paolo Delrio (direttore della struttura complessa di chirurgia oncologica addominale dell’Istituto Nazionale dei Tumori Pascale di Napoli e presidente della Società Italiana di Chirurgia Oncologica):

Sei stato un pioniere della chirurgia oncologica, scienziato di fama internazionale e ambasciatore nel mondo della qualità della chirurgia e della ricerca italiana. Ci hai guidato verso l' innovazione e la multidisciplinarietà, ma hai sempre affermato il ruolo centrale della chirurgia nel trattamento dei tumori. Vorrei ricordare a tutti la tua straordinaria capacità comunicativa, la semplicità nel trasferire le competenze ai più giovani. Soprattutto, con il tuo tono rassicurante, hai infuso nei pazienti e nei loro cari la speranza di vincere una malattia che anche grazie a te oggi non consideriamo più incurabile

Fabio Fazio (conduttore televisivo):

Tutti ma proprio tutti, dobbiamo moltissimo al Prof. Umberto Veronesi... Un grande uomo, un grande intellettuale, un grande medico

Cosimo Finzi (sociologo): 

Un uomo che ha dato tanto, e che ha vissuto a lungo. Resterà nei cuori di tanti, nelle menti di tantissimi

Rosa Gallo (commento su Facebook):

Anche se non ho avuto la fortuna di incontrarla, ho sempre seguito la sua fondazione e la sua morte ha lasciato in me un piccolo vuoto. Rimarrà fonte di ispirazione per noi futuri ricercatori e medici, grazie per il suo contributo alla scienza e alle tante vite che ha salvato 

Serena Ganino (radiologa senologa, azienda ospedaliera Santissima Annunziata, Taranto):

Fiera di essere stata per un po' parte di un'immensa squadra, capitanata da un uomo unico che ha segnato un'epoca! Buon viaggio Prof 

Oscar Giannino (giornalista):

Chi ha esperienza diretta o di un amore con cancro, sa per sempre che Umberto Veronesi ha ridato dignità e speranza a chi anni fa era un reietto

Pietro Grasso (Presidente del Senato della Repubblica):

Una vita dedicata alla lotta contro i tumori, un grande medico e un uomo libero. Ci mancheranno la scienza e le riflessioni di Veronesi

Enrique Hausermann (presidente Assogenerici):

Se ne va un visionario, che ha saputo intuire nuovi orizzonti per la medicina, additando sempre l’uomo, la persona umana, come paradigma e misura di ogni progresso scientifico. Mi piace ricordare un passaggio della sua introduzione al libro pubblicato nel 2011 per raccontare i dieci anni dei medicinali equivalenti in Italia. "La sanità della nostra epoca, con la continua e tumultuosa introduzione di alte tecnologie e di farmaci dalla ricerca costosissima, rischia di essere sempre in deficit. Per questo ogni possibilità di risparmio è strategica per continuare a corrispondere a tutti le cure essenziali. Io penso che ogni risparmio che non sia conflittuale con il diritto alle cure sia da incentivare e sostenere. E che i professionisti sanitari, che di solito non amano pensare da manager, debbano considerare come nuovo dovere etico anche l’allocazione delle risorse, vale a dire come impiegare i quattrini di tutti’

La Dirigente e le insegnanti dell’Istituto Selmi di Modena:

Il Professore Umberto Veronesi diceva “L’insegnamento scientifico è in grado di dare insegnamenti impensabili ai giovani. Per questo è importante che il confronto ed il dialogo attivo comincino al più presto, già sui banchi di scuola”. Abbiamo fatto tesoro di questo messaggio e desideriamo ringraziare il Professore per  la sua dedizione alla ricerca e alla scienza, per l’attenzione che ha sempre avuto nei confronti dei giovani, anche per quelli della nostra scuola che per tanti anni hanno avuto il privilegio di partecipare alle iniziative della Fondazione Veronesi. Ci mancherà tantissimo, ma rimarrà  sempre  nei nostri cuori: un maestro che non dimenticheremo

Kathleen Kennedy (vicepresidente di Science for Peace): 

Umberto Veronesi è stato il nostro leader, oltre che fondatore. Ha avuto un enorme impatto sulla società e sulla politica. Sono stata incredibilmente fortunata lavorando al suo fianco. È stato un uomo eccezionale 

Massimo Livi Bacci (docente di demografia all'Università di Firenze): 

Piango Umberto Veronesi, scienziato, umanista e medico. Ebbi la fortuna di essergli collega in Senato per tre anni. Con rimpianto e gratitudine, lo ricordo e lo racconto a coloro che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo

Aldo Lo Curto (medico volontario itinerante)

Mi piace ricordare questo grande scienziato attraverso uno scritto del poeta africano Birago Diop:

Ascolta nel vento il cespuglio che singhiozza / è il soffio degli antenati. / Coloro che sono morti non sono mai partiti: /  sono nell'ombra che si fa fitta, / sono nell'albero che freme, / sono nell'acqua che fluisce, / sono nel seno della donna, / sono nell'infante che vagisce / e nel tizzone che fiammeggia, / sono nel fuoco che si spegne, / sono nelle erbe che piangono... / sono nella foresta, sono nella capanna, / i morti non sono morti.

Beatrice Lorenzin (Ministro della Salute):

Addio a Umberto Veronesi. Grande scienziato, uomo di valore, ha insegnato alle donne come vincere e difendersi dal cancro

Enzo Lucchini (presidente dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano):

La morte di Veronesi rappresenta una grave perdita per l'oncologia italiana e per la scienza. Un simbolo di indipendenza e laicità, nel senso più nobile della parola, che rimpiangeremo per la lucidità di pensiero e per la generosa partecipazione alla vita civile e culturale del Paese. Subito dopo la laurea in Medicina, negli anni '50, Umberto Veronesi si dedicò allo studio e alla cura dei tumori nel nostro Istituto, nel quale entrò addirittura come volontario, per divenirne direttore generale già nel 1975. Anche grazie al suo contributo, possiamo dire che nel nostro Irccs è nata l'oncologia italiana. Un'eredità e un privilegio per i quali siamo e saremo sempre grati al professor Veronesi

Alberto Mantovani (direttore scientifico Humanitas): 

Siamo come nani sulle spalle di giganti, come diceva Bernardo di Chartres. Io mi sento un nano e se vedo più lontano è solo perché sotto di me ci sono i giganti. Uno di loro, uno su cui ero seduto, era proprio Umberto Veronesi

Gordon McVie (Chairman ecancer.org):

Professor Veronesi’s extraordinary contribution to current cancer care is beyond compare. Throughout his career Veronesi’s mantra has been to define the minimal effective treatment which improves the quality of life of patients, with his ground breaking studies leading to a world-wide acceptance of conservative surgery in all forms of cancer. (...) He is widely acknowledged by his peers as a visionary who led a humanitarian crusade to improve the lot of mankind and maintain the dignity of cancer sufferers. (...) With his death the world has lost a true visionary. He will be sorely missed by everyone who had the privilege to know and work with him over the years.

Mario Melazzini (presidente Agenzia Italiana del Farmaco):

L'attenzione al paziente, l'umanizzazione delle terapie, la fiducia nel metodo scientifico e la capacità di guardare sempre al futuro con fiducia e razionalità sono valori che Veronesi ha trasmesso alla comunità scientifica italiana e internazionale e che oggi sono un patrimonio del Sistema Sanitario Nazionale e del mondo della ricerca

Lucio Militerni (avvocato, membro del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi):

Quel giorno in cui si deve dire addio è un giorno amaro, un giorno paradossalmente pieno di vuoto, un giorno nel quale rimbombano tutte le parole dette a chi hai dovuto salutare, unitamente a tutte le parole sentite, un giorno in cui percepisci con chiarezza quanto è stato grande ed importante il progetto che hai condiviso con chi ti ha lasciato, è il giorno del bilancio di un rapporto umano. Allora succede che, nello stesso istante in cui soffri immensamente per la perdita di un amico vero, ti rendi conto anche che ciò che hai perso è ben poca cosa rispetto a ciò che, di lui, hai conservato per sempre. Umberto è quell’amico che non ha incrociato il cammino col tuo, ma che quel cammino lo ha cambiato. Umberto è stato per tutti una luce nella notte: la notte di chi si sentiva perso nel corpo e la notte di chi non credeva più nel valore di certe battaglie. Ora, pensare che la luce si sia spenta è pura follia.

Marco Montorsi (responsabile dell'unità di chirurgia generale e digestiva dell'Humanitas, rettore di Humanitas University e presidente della Società Italiana di Chirurgia): 

Veronesi è stato un uomo di grande personalità, con una precisa visione di cosa dovesse diventare l’oncologia. Dobbiamo essergli riconoscenti perché ha introdotto nel mondo della chirurgia l’idea di un chirurgo moderno, gettando le premesse per la definizione di un approccio multidisciplinare nella chirurgia oncologica. Personalmente ricordo un colloquio avuto con Umberto Veronesi un paio di anni fa sulla formazione universitaria e l’oncologia di domani. Conservo l’immagine di una persona dall’ingegno acuto, con una chiara idea del futuro

Giusy Nicolini (sindaco di Lampedusa): 

Ho sempre pensato al professor Veronesi come a una cometa. Per il suo valore, per il coraggio, per la forza, l’amore per la vita che è riuscito a trasmettere a tutti: ricercatori, studenti, malati, famiglie e soprattutto alle donne piagate dal cancro. Sebbene io sia fortemente convinta che le sue idee, i suoi progetti, la sua lotta, cammineranno sulle vostre gambe e su quelle di tutti i suoi allievi, la notizia della sua scomparsa mi ha reso infinitamente triste. Vi auguro un buon lavoro e vi ringrazio di cuore, per tutto ciò che fate e per quello che continuerete a fare per difendere i diritti umani e riaffermare il primato della ragione nel cammino verso il futuro, e ciò anche orientando le priorità della ricerca nella lotta ai cambiamenti climatici e nel contrasto dii tutte le altre cause che concorrono a generare conflitti e povertà

Carmine Pinto (presidente AIOM):

Un grande uomo di scienza che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita dell’oncologia non solo italiana. Il Professor Umberto Veronesi lascia un’immensa eredità. Fu uno dei primi a dare importanza alla qualità di vita dei pazienti oncologici, che oggi rappresenta uno dei parametri essenziali per valutare l’efficacia delle terapie. E fu uno dei primi a occuparsi di prevenzione e corretti stili di vita, oggi considerati l’arma fondamentale nella lotta contro il cancro

Matteo Renzi (Presidente del Consiglio):

Ricordo Umberto Veronesi, un grande italiano

Beppe Sala (Sindaco di Milano):

Milano e l'Italia piangono Umberto Veronesi. Medico, scienziato e uomo dalla forte passione civica. Sta a tutti ora continuare la sua strada

Carlotta Sami (Portavoce Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per l’Europa del sud):

Un uomo eccezionale, un faro per l’Italia. Una grande perdita che ci lascia davvero più fragili; speriamo altri sappiano raccogliere il suo testimone con altrettanta forza e libertà di spirito

Roberto Saviano (giornalista):

Grazie a Veronesi per la visione del mondo che ci lascia in eredità. Per le posizioni mai comode, per il coraggio e la lucidità di sempre

Alberto Scanni (oncologo medico, ex direttore generale dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano):

Non voglio qui ricordare i meriti scientifici di Veronesi, tutti li conoscono in Italia e nel Mondo, o la sua figura di fondatore e direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia. Voglio ricordarlo come l’uomo che ho conosciuto tanti anni fa all'Istituto dei Tumori di Milano e che mi ha nel tempo onorato della sua amicizia. Ci siamo conosciuti negli anni settanta, l'attenzione nei miei riguardi non è mai cessata e nei momenti decisivi della mia carriera me l’ha sempre esternata con consigli e sostegni di cui gli sono profondamente grato. Un uomo probo, buono che ha fatto anche dei temi civili un obiettivo di battaglia, convinto che uno scienziato debba essere attivo pure nel sociale, offrendosi fin anche alla politica per introdurre vie nuove nella gestione della salute. Veniva definito un professore alla mano ed era vero: gentile con tutti, grandi e piccoli. Aveva una visione della medicina a tutto tondo e l’aspetto umano della professione era per lui obiettivo concreto di vita. Quando era in fieri la mia nomina a Direttore Generale dell’ Istituto dei tumori di Milano lo contattai per consigli. Mi rasserenò e mi motivò a tal punto che uscii dall’Ieo convito che avrei fatto bene ad accettare. Qualche tempo fa pubblico sul Corriere della sera un articolo sui diritti del fine vita, gli scrissi una lettera di condivisione. Mi rispose, ringraziandomi con la stessa semplicità e attenzione che aveva per tutti. E’ stata l’ultima cosa tra me e lui

Umberto Tirelli (direttore del dipartimento di oncologia medica, Centro di Riferimento Oncologico di Aviano):

Veronesi è stato sostenitore e promotore dell’utilizzo della sigaretta elettronica come metodo efficace per smettere di fumare e per riuscire a salvare la vita di milioni di persone. La lotta contro il fumo è stata una delle sue battaglie più riuscite 

Maurizio Tomirotti (direttore dell'unità operativa di oncologia medica dell'ospedale Maggiore Policlinico di Milano, presidente del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri)

Rendo omaggio alla memoria di Umberto Veronesi, gigante nella lotta al cancro e bandiera della ricerca oncologica italiana 

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