Gli anziani, gli uomini, i diabetici e (più in generale) le persone povere: sono queste le categorie più a rischio di morire a causa del Covid-19
Quasi 600mila morti in tutto il mondo, di cui un terzo in Europa. Covid-19 si è abbattuto come uno tsunami sull'umanità, con un andamento eterogeneo tra le diverse aree del Pianeta. Sebbene nel nostro Paese il numero dei decessi determinati dalla malattia provocata dal Sars-CoV-2 sia in calo da diverse settimane, l'Italia continua a essere il Paese europeo più colpito dalla pandemia: con oltre 35mila decessi. Un dato da tenere bene a mente, soprattutto in questa fase di stanca in cui inizia a farsi largo la convinzione che il virus si sia indebolito e non risulti più in grado di mietere vittime. Un'ipotesi mai confermata sul piano scientifico, che rischia di far dimenticare l'impatto che questa malattia ha avuto sulla popolazione. Il Covid-19 può costare la vita, anche se occorre precisare che non tutte le persone sembrano correre gli stessi rischi in caso di infezione.
QUALI DIFFERENZE TRA SARS, MERS E COVID-19?
RISCHI MAGGIORI PER ANZIANI E UOMINI
In questi mesi diverse sono state le ricerche pubblicate per chiarire quale sia l'identikit delle persone più a rischio in caso di infezione. I profili sono stati tracciati in maniera retrospettiva, partendo dalla situazione epidemiologica fotografata. A pagare il prezzo più alto - come ricordava qualche giorno fa un gruppo di ricercatori inglesi in un articolo pubblicato sulla rivista Nature- è stata innanzitutto la popolazione anziana. Analizzando i dati relativi a quasi undicimila pazienti londinesi deceduti a causa del Covid-19, gli autori hanno avuto la conferma di come l'età giochi a sfavore, nel caso in cui il «contatto» con il coronavirus arrivi a provocare la malattia. Oltre il 90 per cento dei pazienti inseriti in questa coorte e poi scomparsi aveva infatti più di 60 anni. Un dato che conferma come la malattia abbia un decorso tanto più grave quanto più si è in là con gli anni (età media degli italiani deceduti: 80 anni). Ma che invita pure a riflettere.
Oggigiorno, la prospettiva di vita per gli anziani, seppur in presenza di uno o più fattori di rischio o malattie croniche, è comunque buona e duratura grazie alle terapie disponibili. Ciò vuol dire che, sebbene queste persone partano da una condizione di svantaggio, hanno la possibilità di convivere (spesso con una buona qualità di vita) a lungo con i loro problemi di salute. Eppure, negli ultimi mesi, frequente è stato il confronto tra chi considerava che numerosi decessi fossero avvenuti «con» il Covid (in concomitanza ad altre malattie) e non espressamente «per» il Covid. Un rebus dialettico a cui ha posto fine l'ultimo rapporto firmato dall'Istat e dall'Istituto Superiore di Sanità, da cui si evince che chi ha pagato il prezzo più alto della pandemia, lo ha fatto quasi sempre a causa della malattia provocata dal coronavirus. Dal documento si evince infatti che quasi 9 vittime su 10 sono morte la malattia provocata dal coronavirus e non per le altre condizioni concomitanti.
COVID-19: IL RUOLO DELLE CONDIZIONI SOCIOECONOMICHE
Tra le altre caratteristiche associate a una prognosi peggiore della malattia, sono state riconosciute anche il sesso maschile (il 57.8 per cento delle vittime italiane erano uomini), la pelle nera e l'essere originari del sud-est asiatico. Difficile stabilire in che modo questi ultimi due fattori possano giocare a sfavore, nel caso in cui ci si ammali di Covid-19. La correlazione potrebbe essere in parte però spiegata tenendo presente un altro elemento penalizzante, in caso di malattia. Vivere in condizioni di povertà rappresenta infatti un'insidia in più: oltre che (probabilmente) per il contagio, anche per un esito peggiore della malattia. Al momento, ricordano i ricercatori, non ci sono elementi per stabilire un nesso causale tra le condizioni economiche e l'impatto del Covid-19. Ma c'è un dato di fatto: un basso status socioeconomico rappresenta un fattore di rischio per la salute: al pari del fumo di sigaretta, dell'obesità, del diabete di tipo 2 e dell'ipertensione. Soltanto per fare alcuni esempi di condizioni in grado di - al di là e anche prima dell'arrivo del Covid - di accorciare la vita fino a due anni.
L'aver citato l'obesità e il diabete non è stato un caso. La convivenza con i chili di troppo e l'avere problemi nel metabolismo degli zuccheri rappresentano due fattori penalizzanti, nel caso in cui si entri in contatto con il Sars-CoV-2 e si sviluppi la malattia. Idem dicasi per l'asma grave, le altre malattie respiratorie, le cardiopatie, le malattie del fegato, quelle autoimmuni: chi ne soffre, deve porre ancora più attenzione al rischio infettivo con cui si continua a convivere, nonostante l'emergenza più grave nel nostro Paese sia alle spalle. Lo stesso discorso vale per i malati di cancro, il cui sistema immunitario risulta in molti casi depresso alle terapie oncologiche. Meno solide invece le evidenze riguardanti il fumo di sigaretta. I dati che associano il decorso del Covid al consumo delle sigarette sono ancora contraddittori. Detto ciò, considerando l'impatto del fumo sulla salute dei polmoni, l'invito alla prudenza è da estendere anche ai fumatori. Discorso analogo si può fare per l'ipertensione, che dai dati epidemiologici sembra essere associata ai decessi registrati soprattutto tra coloro che avevano da poco compiuto 70 anni. Tra i più anziani, invece, l'avere la pressione sanguigna oltre i limiti non sembra in grado di fare la differenza, sull'esito della malattia.
INDICAZIONI UTILI PER LA PREVENZIONE
I risultati riassunti nello studio pubblicato su Nature - appena confermati anche da uno studio su una casistica di pazienti italiani, pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine - rappresentano un compendio delle evidenze emerse da altre ricerche più piccole condotte con l'obiettivo di stilare un modello dei fattori di rischio per i pazienti che si ammalano di Covid-19. Sebbene al momento non ci sono ancora i dati per stabilire un nesso causale e ancora vivace sia il confronto sulle possibili conseguenze della malattia per i bambini, queste informazioni sono di un'utilità estrema. Sono queste infatti le persone da proteggere maggiormente nel futuro prossimo: malati cronici e poveri. Senza per questo dimenticare tutte le altre.
Coronavirus e Covid-19: le regole da seguire
3 - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate.
Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.
6 - Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.
Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.
2 - Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.
8 - Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus.
Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.
5 - Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
4 - Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani.
Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.
9 - In caso di dubbi NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se hai febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base per avere informazioni su cosa fare; se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.
1 - Lavati spesso le mani Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare
anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.
7 - A distanza dagli altri e con la mascherina Quando si è con altre persone, più si è lontani e meglio è. In situazioni di comunità, si raccomanda di indossare sempre una mascherina (senza valvola) per coprire naso, bocca e mento. Prima e dopo averla rimossa, oltre che dopo averla maneggiata, lavare sempre le mani.
Nuovo coronavirus e Covid-19: le regole utili da seguire Come dobbiamo sapere per affrontare con le dovute cautele e senza timori eccessivi l'epidemia di nuovo coronavirus? I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. (Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/)
8 - I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti prodotti in Cina o altrove possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).