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Oncologia
Redazione
pubblicato il 30-07-2012

Cancro al polmone: meno light e più prevenzione



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Le sigarette light spingono il fumatore ad aspirare maggiormente. Ecco perchè il tumore è in aumento soprattutto nelle donne. Prevenzione e nuove terapie mirate le armi per sconfiggerlo

Cancro al polmone: meno light e più prevenzione

CHICAGO- Sotto accusa ci sono sempre loro, gli stili di vita. I numeri parlano chiaro: il tumore al polmone sta diventando sempre di più un big killer, soprattutto nelle donne. Le proiezioni di mortalità per neoplasie nel 2012 indicano che mentre il tasso di incidenza del cancro al polmone tra gli uomini è destinato a scendere del 10%, nelle donne la mortalità è prevista salire del 7%. Imputato principale è il fumo di sigaretta, sempre più diffuso nel gentil sesso. Anche se la prevenzione rimane l’arma principale, dal congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology) di Chicago, uno dei più importanti appuntamenti mondiali nella lotta al cancro, giungono buone notizie nella cura di questo devastante tumore.

SIGARETTE LIGHT- Nonostante il 20% di tutti i tumori al polmone si registra tra i non fumatori il fumo resta comunque tra i principali fattori di rischio. In particolare gli oncologi riuniti all’ASCO puntano il dito contro le sigarette light, un vero e proprio inganno. «Questo tipo di sigarette - afferma Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di onco-ematologia dell'ospedale Moscati di Avellino – è solo all’apparenza meno pericoloso. In realtà con questa tipologia il fumatore tende ad aspirare più profondamente facendo si che il fumo e i suoi agenti cancerogeni arrivino nella parte più profonda dell'albero bronchiale, causando la maggiore insorgenza di adenocarcinomi».

DIAGNOSI PRECOCE- Nella cura del cancro al polmone una particolare attenzione deve essere riservata alla diagnosi precoce. «Purtroppo però –spiega Pier Paolo di Fiore, direttore del programma di Medicina Molecolare presso l’IEO di Milano- troppo spesso la neoplasia viene diagnosticata quando ormai è in fase metastatica. Quando invece viene diagnosticata al primo stadio le percentuali di successo con il solo intervento chirurgico sono molto alte. Per questo c’è bisogno urgente di strumenti di diagnosi precoce». A tal proposito sono stati fatti passa avanti nel mondo della ricerca e, grazie all’utilizzo della TAC spirale, è possibile fare diagnosi sempre più precoci. Non solo, un’altra strategia da affiancare alla TAC è quella che prevede la ricerca di particolari biomarker associati alla presenza del tumore. 

Approfondimento: le nuove terapie per il cancro al polmone

Daniele Banfi


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