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Alzheimer, la riabilitazione fa parte della terapia
Secondo un recente rapporto di Alzheimer’s Disease International, gli interventi non farmacologici – come esercizio fisico mirato, test cognitivi, riorganizzazione degli spazi e incontri di gruppo – dovrebbero essere considerati parte integrante dei percorsi terapeutici, al pari dei farmaci. Un’indicazione ripresa anche in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che nelle sue linee guida ne… Quando lo smartphone diventa un neurologo
E se lo smartphone potesse accorgersi di un disturbo neurologico prima ancora di noi? Oggi non è più fantascienza: il modo in cui digitiamo un messaggio, muoviamo il telefono o parliamo a un assistente vocale può in parte rivelare i primi segni di alterazioni motorie o cognitive. È l’obiettivo di una nuova generazione di strumenti… Alzheimer: l’istruzione non basta, ma può ritardare la malattia
Un cervello attivo è un cervello che sarà in grado di proteggersi meglio dai danni procurati dall’Alzheimer. Su questo sono tutti d’accordo, grazie a diversi studi che suggeriscono una correlazione tra una maggiore istruzione da giovani e un ridotto rischio di sviluppare demenza durante la vecchiaia. Una ricerca pubblicata di recente dalla rivista JAMA Neurology… Allenare corpo e mente per rallentare il declino cognitivo
Un programma integrato di esercizio fisico e stimolazione cognitiva, svolto in gruppo, può non solo migliorare la memoria e le funzioni motorie in persone con decadimento cognitivo lieve (MCI), ma anche modulare in senso positivo l’infiammazione sistemica, uno dei processi biologici alla base delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. A dimostrarlo è un nuovo studio italiano… Alzheimer, quanto conta la genetica? Tra DNA e nuovi farmaci
Nel 95% dei casi l’Alzheimer non è causato da mutazioni ereditarie, ma la genetica ha comunque un ruolo centrale: analizzare il DNA può aiutare a stimare il rischio di ammalarsi e a personalizzare l’uso dei nuovi anticorpi anti-amiloide. È quanto sottolinea un recente studio pubblicato su Neurology Genetics, che fa il punto sulle conoscenze attuali.… Alzheimer
La malattia di Alzheimer, o morbo di Alzheimer, è la causa più comune di demenza, rappresentando il 50-60% dei casi. È un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule e le connessioni cerebrali, causando il declino delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e delle relazioni sociali. CHE COS’È L’ALZHEIMER Nonostante siano passati più… Quel legame tra Alzheimer, herpes e commozione cerebrale
I traumi cranici potrebbero riattivare l'herpes, aumentando il rischio di Alzheimer. Nuove prove emergono grazie agli organoidi cerebrali Le cadute un “sintomo sentinella” per la demenza negli anziani
Dopo una rovinosa perdita di equilibrio, a una persona su 10 sopra i 65 anni viene diagnosticata una demenza entro un anno. Utile uno screening cognitivo agli anziani in pronto soccorso