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Cardiologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 02-01-2018

Il 2017 si conferma un anno d'oro per i trapianti d'organo



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Quasi 3.700 i trapianti d'organo nell'anno appena concluso. Più donazioni, meno opposizioni alla donazione e liste d'attesa più brevi

Il 2017 si conferma un anno d'oro per i trapianti d'organo

Il trend in ascesa non è una novità, visti i dati diffusi lo scorso anno. Ma fa piacere riscontrare che l'anno appena concluso sia stato più che positivo per i trapianti d'organo. Il 2017 - coinciso con il lancio della campagna «Diamo il meglio di noi», a cui ha aderito anche la Fondazione Umberto Veronesi - ha confermato la maggiore sensibilità degli italiani in materia di donazione. Rispetto al 2016, il numero dei donatori è aumentato del 18 per cento. Nel 2017 la quota dei donatori è risultata pari a 28,7 casi per milione di abitanti rispetto al 24,3 del 2016. Un record, senza timore di smentita. «I dati indicano una crescita complessiva del sistema», per dirla con Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti. «I risultati del centro-nord sono finora stati ottenuti soltanto dal modello spagnolo, tra i migliori al mondo. Anche nell'area Centro Sud, però, il dato è cresciuto molto: siamo comunque sopra le medie europee».


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I NUMERI DEL 2017

Il primo dato interessa gli accertamenti di morte, che per il 2017 registrano un aumento pari quasi all'11 per cento rispetto al 2016. Il dettaglio dell’attività donativa indica che il nostro Paese è sopra la media europea, in particolare se si considera l’area centro-settentrionale del nostro Paese: dove si registrano 35,9 donatori per milione di abitanti, quasi il doppio della media registrata in Europa. Anche l’area del centro-sud dell’Italia, con 19,1 donatori per milione di abitanti, si colloca comunque sopra la media. Parallelamente sono cresciuti pure i donatori utilizzati: +11,7 per cento rispetto al 2016. Un dato che trova spiegazione anche nel calo delle opposizioni alla donazione, che si attesterebbe al 28 per cento per il 2017 (contro il 32 per cento di tutti gli accertamenti di morte del 2016). Il dato sulle donazioni ha chiaramente avuto ripercussioni pure sul numero dei trapianti da donatore deceduto, che nel 2017 supererebbero per la prima volta la quota dei 3.500, attestandosi su 3.688 interventi. In aumento sono risultati i trapianti di rene (da 1796 a 1971), di fegato (da 1213 a 1309) e di cuore (da 266 a 272). In leggero calo invece i trapianti di polmone (da 147 nel a 144).

COME AUMENTARE LE PROBABILITA'
DI SUCCESSO DI UN TRAPIANTO?

MIGLIORANO LE LISTE D'ATTESA 

Con l’aumento delle donazioni e dei trapianti, nel 2017 s'è registrata una conseguente flessione del numero dei pazienti in lista di attesa. Se si confrontano i dati al 31 dicembre scorso (9026) con quelli al 30 novembre dell'anno che s'appresta a concludersi (8774), emerge già una riduzione di 252 pazienti in lista. Un dato che nei prossimi mesi risulterà anche migliore, considerando gli interventi effettuati nel mese in corso e non riportati nel rapporto del Centro Nazionale Trapianti. Per il secondo anno consecutivo calano i pazienti iscritti in lista per il rene (-271 rispetto al 2016) e per il fegato (-17 rispetto al 2016). Più lunghe invece quelle per fegato e cuore. «Ma si tratta di un dato comunque positivo - aggiunge Nanni Costa -. Vuol dire che i pazienti vivono di più grazie alle cure oggi possibili, anche in situazioni critiche che necessitano di trapianto».


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BENE ANCHE LE DONAZIONI DI STAMINALI

Anche i dati in proiezione, aggiornati a dicembre 2017, sull’attività di donazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche confermano un trend positivo. Quest’anno si chiuderà, infatti, con cinquecentomila donatori iscritti nel registro dei donatori di midollo osseo: ventimila in più rispetto al 2016. «Un ulteriore dato positivo riguarda la crescita dei giovani donatori iscritti, con particolare riferimento a quelli della fascia compresa tra 18 e 25 anni - chiosa Nanni Costa -. Questi donatori, tra l’altro, presentano un alto livello di tipizzazione e sono quindi immediatamente disponibili alla comunità dei chirurghi che si occupano di trapianti». Più di 210 le donazioni registrate, mentre è in calo il ricorso al sangue cordonale: per via del sempre più crescente ricorso alle cellule staminali emopoietiche prelevate da donatore semi-compatibile. In calo anche gli autotrapianti, per via dell’introduzione di nuovi famaci sempre più efficaci per alcune malattie oncoematologiche, come la leucemia mieloide cronica.

 

 La Fondazione Umberto Veronesi aderisce a:

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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