Che cosa sono

Con l’espressione “tumori dell’utero” si fa riferimento a un gruppo eterogeneo di neoplasie che si sviluppano nelle diverse strutture anatomiche dell’utero, un organo cavo dell’apparato genitale femminile, situato tra vescica e retto, con una funzione fondamentale nella riproduzione. L’utero è formato da due componenti: il corpo, ovvero la porzione principale dell’organo, e il collo (o cervice uterina), cioè il canale che mette in comunicazione il corpo dell’utero e la vagina. Ciascuna di queste sedi può essere interessata da forme tumorali distinte per origine, caratteristiche, sintomi e trattamenti.
I tumori dell’utero più comuni sono:
- Il carcinoma dell’endometrio, un tumore del corpo dell’utero che si sviluppa dalle ghiandole della mucosa che riveste la cavità uterina.
- Il tumore della cervice uterina.
- I tumori stromali e del miometrio, come i sarcomi uterini, meno frequenti e generalmente più aggressivi, che nascono dal tessuto muscolare negli strati più esterni dell’utero, o dal tessuto connettivo presente nell’endometrio.
Insieme, queste neoplasie rappresentano alcune delle forme tumorali più diffuse tra le donne: nello specifico, il tumore dell’endometrio rappresenta il quarto tumore più diffuso nella popolazione femminile.
Tumore dell’endometrio
Il tumore dell’endometrio è la forma più comune tra i tumori uterini. Colpisce principalmente le donne in post-menopausa e si sviluppa dal rivestimento interno dell’utero. È spesso associato a squilibri ormonali e in particolare a un'eccessiva esposizione agli estrogeni non bilanciati dal progesterone, una condizione che può essere provocata ad esempio da obesità, sindrome dell’ovaio policistico o una terapia ormonale sostitutiva non controllata. Altre condizioni che prolungano l’esposizione agli estrogeni e rappresentano quindi fattori di rischio, sono l’aver avuto un menarca precoce, una menopausa tardiva o assenza di gravidanze. Ulteriori fattori di rischio includono il diabete e l’ipertensione.
I sintomi principali sono rappresentati da perdite ematiche anomale, soprattutto dopo la menopausa, ma possono anche includere dolore pelvico, difficoltà urinarie e perdite di peso. La diagnosi si effettua con ecografia transvaginale, seguita in caso di sospetto da isteroscopia e biopsia, ed eventualmente da altre tecniche di imaging per valutare l’estensione della malattia. Il trattamento si basa principalmente sulla chirurgia, seguita eventualmente da radioterapia, chemioterapia o ormonoterapia, in base allo stadio e all’aggressività della malattia.
Tumore della cervice uterina
Il tumore della cervice uterina si sviluppa nella porzione inferiore dell’utero e rappresenta uno dei pochissimi esempi di tumori provocati quasi esclusivamente da un’unica causa: l’infezione persistente da Papillomavirus umano (HPV), in particolare da ceppi ad alto rischio oncogeno.
Colpisce più frequentemente donne tra i 35 e i 55 anni, ma può insorgere anche più tardi. I sintomi più comuni includono sanguinamento anomalo o altri tipi di perdite inusuali e dolore pelvico, anche se nella fase iniziale questo tumore può essere asintomatico.
La prevenzione è possibile attraverso la vaccinazione anti-HPV e l’adesione regolare allo screening con Pap test e HPV test. Il trattamento varia in base allo stadio e può prevedere chirurgia, radioterapia, chemioterapia o terapie combinate.
Tumori stromali e sarcomi uterini
I sarcomi uterini sono tumori rari che si sviluppano nel miometrio (la parete muscolare dell’utero) o nello stroma endometriale (il tessuto connettivo che dà struttura all’endometrio). Si tratta di neoplasie più aggressive e difficili da trattare, che tendono a dare sintomi più evidenti come dolore pelvico intenso, aumento del volume uterino, sanguinamenti anomali e disturbi urinari o intestinali.
I fattori di rischio sono ancora per lo più sconosciuti, ma studi scientifici hanno dimostrato che tra quelli noti si trovano la pregressa radioterapia pelvica e il pregresso uso del tamoxifene, un farmaco utilizzato per il trattamento di alcuni tipi di tumore al seno.
Le forme principali sono:
- Leiomiosarcoma uterino
- Sarcoma stromale endometriale
- Sarcoma endometriale indifferenziato
- Carcinosarcoma uterino (tumore misto)
La diagnosi si basa su imaging, biopsia e valutazione istologica. Il trattamento richiede chirurgia radicale e, nei casi più avanzati, chemioterapia e radioterapia. La prognosi dipende fortemente dallo stadio e dalla tipologia istologica.
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Prevenzione e diagnosi precoce
La prevenzione dei tumori dell’utero dipende in larga parte dal tipo specifico di neoplasia. Per quanto riguarda il tumore della cervice uterina, la prevenzione può essere effettuata grazie a strumenti molto efficaci, in primis la vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV), riconosciuto come principale responsabile dell’insorgenza di questo tumore. La vaccinazione è consigliata a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni e rientra nei programmi di vaccinazione gratuiti del Servizio Sanitario Nazionale.
Un altro pilastro fondamentale della prevenzione per il tumore della cervice è rappresentato dal programma di screening basato su Pap test e HPV test, che consentono di individuare lesioni pretumorali o il tumore in fase iniziale, quando è ancora asintomatico e curabile con migliore prognosi. Per le donne tra i 25 e i 64 anni, lo screening periodico è fortemente raccomandato e offerto gratuitamente in Italia.
Nel caso del tumore dell’endometrio, non esiste uno screening standardizzato. Tuttavia, è possibile intervenire sui fattori di rischio modificabili, come il sovrappeso, la scarsa attività fisica e le alterazioni ormonali, attraverso uno stile di vita sano ed equilibrato. Effettuare visite ginecologiche regolari con ecografia transvaginale, e riconoscere precocemente segnali come perdite e sanguinamenti vaginali anomali, può fare la differenza in termini di diagnosi precoce e trattamento tempestivo.
Anche per quanto riguarda i sarcomi uterini, più rari e spesso più aggressivi, non esistono screening specifici. La scoperta avviene solitamente in seguito a indagini effettuate per sintomi ginecologici come dolore pelvico o sanguinamenti insoliti. La tempestività nell’identificazione del problema è essenziale per garantire una presa in carico adeguata: anche per questo, effettuare visite ginecologiche con ecografia transvaginale in maniera regolare può fare la differenza.
Nel complesso, una regolare sorveglianza ginecologica, unita alla consapevolezza dei segnali d’allarme e all’adesione ai programmi di prevenzione, rappresenta la strategia più efficace per ridurre il rischio e migliorare la prognosi dei tumori dell’utero.
Quanto sono diffusi i tumori dell’utero in Italia
In Italia, secondo i dati del Registro AIOM-AIRTUM, il tumore dell’endometrio è tra i cinque tumori più comuni nelle donne, con circa 8.700 nuovi casi l’anno. Il tumore della cervice uterina è meno frequente, con circa 2.400 nuovi casi l’anno, ma è uno dei pochi tumori prevenibili tramite vaccinazione e per il quale è previsto uno screening.
I sarcomi uterini, infine, rappresentano meno del 5% di tutte le neoplasie uterine, ma sono clinicamente significativi per la loro aggressività.
[Dati AIOM - Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia - 2024”]
Nota bene: Le informazioni fornite non sostituiscono il parere di uno specialista. Per valutazioni personalizzate, è fondamentale consultare un medico.
Le 5 domande più frequenti sui tumori dell'utero
I tumori dell’utero possono svilupparsi in diverse aree di questo organo. I più comuni sono il tumore dell’endometrio (o del corpo dell’utero) e il tumore della cervice uterina. Più rari ma aggressivi sono i sarcomi uterini, che si formano nei tessuti muscolari o connettivi dell’utero.
Non sempre: ad esempio, il tumore della cervice può essere inizialmente asintomatico e rilevato solo con il Pap test. Il tumore dell’endometrio si manifesta spesso con sintomi generici come sanguinamenti vaginali anomali, mentre i sarcomi tendono a presentare anche sintomi più evidenti come dolore pelvico e aumento del volume uterino.
Gli strumenti principali per diagnosticare un tumore della cervice uterina sono il Pap test e l’HPV test, seguiti eventualmente da colposcopia, mentre per tumori del corpo dell’utero gli strumenti più importanti sono l’ecografia transvaginale e l’isteroscopia. In entrambi i casi è inoltre prevista una biopsia, e nel caso risonanza magnetica o TAC per valutare l’estensione della malattia.
Il tumore della cervice uterina può essere efficacemente prevenuto con la vaccinazione anti-HPV e con l’adesione allo screening previsto dal Sistema Sanitario Nazionale. Per il tumore dell’endometrio, la prevenzione passa attraverso uno stile di vita sano, la gestione del peso e il controllo dei fattori ormonali. Sia per questi tumori che per i sarcomi uterini, è inoltre importante sottoporsi a regolari visite ginecologiche complete di ecografia transvaginale.
Le prospettive di cura sono buone per i tumori diagnosticati precocemente. Il tumore dell’endometrio è individuato in fase iniziale nell’80% dei casi, e per questo ha tassi di sopravvivenza elevati. Anche il tumore della cervice uterina, se scoperto a stadi iniziali, può essere trattato con successo. I sarcomi uterini, a causa della loro maggiore aggressività, richiedono invece un monitoraggio più attento, così come gli altri tumori dell’utero se individuati in fase avanzata.