Covid-19: le reinfezioni sono rare, ma più frequenti tra gli over 65
Secondo uno studio danese, 8 persone su 10 che hanno avuto Covid-19 sono protette per sei mesi in caso di reinfezione da Sars-CoV-2. Ma la percentuale si dimezza negli anziani
Una volta contagiati da Sars-CoV-2, al di là dei sintomi della Covid-19 sviluppati, quali sono le probabilità di reinfettarsi nei mesi successivi? A questa domanda, finora, sono state date risposte provvisorie (in ragione del poco tempo trascorso). Servirà accumulare dati consistenti, prima di tirare le somme. Oggi però un primo passo, in questo senso, è stato compiuto. Il rischio, se si guarda ai 6-7 mesi che seguono l'infezione, è piuttosto basso. A confermarlo uno studio danese, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet. Giovani e adulti possono considerarsi abbastanza al sicuro, che non vuol dire poter abbandonare la triade dei comportamenti mirati alla prevenzione del contagio (igiene delle mani, distanziamento sociale e uso delle mascherine). Meno invece gli anziani, in cui il grado di protezione garantito dal precedente contatto con il virus è sensibilmente più basso.
PERCHÈ COVID-19 PREOCCUPA PIÙ DELL'INFLUENZA STAGIONALE?
COVID-19: ADULTI PROTETTI IN 8 CASI SU 10 DALLE REINFEZIONI
Attingendo ai dati raccolti nell’ambito della campagna nazionale di screening con tampone molecolare che ha permesso di testare più di due terzi della popolazione, i ricercatori dello Statens Serum Institut di Copenaghen hanno verificato quanti degli oltre undicimila connazionali contagiatisi nel corso della prima ondata (marzo-maggio 2020) abbia nuovamente contratto l'infezione nell'ultimo trimestre dello scorso anno. Appena 72 le reinfezioni, per un tasso pari allo 0.65 per cento. Un dato che ha portato i ricercatori a stimare una protezione dell'80 per cento per le persone che hanno dovuto fare i conti con la Covid-19 nei 6-7 mesi precedenti. Ciò equivale a dire che, immaginando che dieci persone già ammalatesi entrino nuovamente a contatto con il coronavirus, a sviluppare una seconda infezione sarebbero (mediamente) in due. Il dato è in linea con quello emerso da altri studi, condotti però su campioni ridotti di persone in Gran Bretagna, Qatar e Stati Uniti, che avevano stimato un rischio di poco inferiore all'uno per cento.
Approfondendo l'analisi in uno specifico sottogruppo di popolazione, quella rappresentata dagli ultra 65enni, la protezione indotta dall'infezione è apparsa però inferiore. In media, infatti, meno di 1 persona su 2 (47 per cento) è risultata protetta dal rischio di un nuovo contagio durante la seconda ondata. «Segno che gli anziani sono più esposti al rischio di una reinfezione rispetto ai giovani e alle persone di mezza età, in buona salute», spiega Steen Ethelberg, a capo del dipartimento di epidemiologia e controllo delle infezioni zoonotiche dello Statens Serum Institut. Un dato spiegabile ricorrendo all'immunosenescenza, il processo che porta il sistema immunitario a diventare meno «vigile» al cospetto delle infezioni con il passare degli anni. «Considerando che si tratta delle persone più fragili al cospetto della malattia, i nostri dati confermano l'importanza di rispettare le misure per la prevenzione del contagio anche se si è già entrati in contatto con Sars-CoV-2», aggiunge Ethelberg.
GLI ASPETTI ANCORA DA CHIARIRE
Un sufficiente grado di protezione sembra dunque permanere per 6-7 mesi dopo l'infezione. Quanto altro tempo ancora - eventualmente - duri l'immunità lo si potrà definire soltanto nei prossimi mesi. Nel caso del virus responsabile della Mers, un calo degli anticorpi fu registrato a partire da cinque mesi dopo l'infezione: tendente verso lo zero nell'arco di tre anni. A ciò occorre aggiungere però che la protezione non è conferita soltanto dagli anticorpi, ma anche dalle cellule della memoria: in grado di sopravvivere nel nostro organismo per tutta la vita e di innescare una risposta immunitaria ogni qual volta si ripresenti un patogeno con cui siamo già entrati a contatto. Infine, lo studio ha considerato una quota di contagi non ascrivibili alle varianti diffusesi in Europa negli ultimi mesi. «Non sappiamo se una precedente infezione protegga dalle nuove forme del virus - è quanto messo nero su bianco dai ricercatori -. C'è comunque il rischio che, nei loro confronti, il margine di protezione possa essere ridotto».
VACCINAZIONE DI MASSA PER VENIRE FUORI DALLA PANDEMIA
Cruciale, per prevenire nuovi contagi tra gli anziani, è dunque la campagna vaccinale. «Qualora ce ne fosse ancora bisogno, questi dati confermano l'impossibilità di raggiungere un'immunità di gregge attraverso la diffusione del contagio - è quanto scritto in un commento pubblicato da due docenti dell'Imperial College di Londra: l'infettivologa Rosemary Boyton e l'immunologo Daniel Altmann -. L'unica soluzione duratura è rappresentata dalla vaccinazione di massa, che deve coinvolgere anche chi ha già superato l'infezione: a partire dagli anziani». In questo caso, ovvero se si è stati contagiati da Sars-CoV-2 in un periodo compreso tra 3 e 6 mesi prima, in Italia è prevista la somministrazione di una sola dose di vaccino.
Coronavirus e Covid-19: le regole da seguire
3 - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate.
Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.
6 - Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.
Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.
2 - Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.
8 - Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus.
Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.
5 - Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
4 - Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani.
Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.
9 - In caso di dubbi NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se hai febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base per avere informazioni su cosa fare; se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.
1 - Lavati spesso le mani Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare
anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.
7 - A distanza dagli altri e con la mascherina Quando si è con altre persone, più si è lontani e meglio è. In situazioni di comunità, si raccomanda di indossare sempre una mascherina (senza valvola) per coprire naso, bocca e mento. Prima e dopo averla rimossa, oltre che dopo averla maneggiata, lavare sempre le mani.
Nuovo coronavirus e Covid-19: le regole utili da seguire Come dobbiamo sapere per affrontare con le dovute cautele e senza timori eccessivi l'epidemia di nuovo coronavirus? I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. (Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/)
8 - I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti prodotti in Cina o altrove possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).