Covid-19 ha ampliato le disuguaglianze anche nei bambini
Gli effetti della pandemia sui piccoli riguardano soprattutto l'aspetto sociale. La priorità è riaprire le scuole. Ma serve un investimento eccezionale sull'infanzia
L’infezione da SARS-CoV-2, diffusasi in pochi mesi dalla Cina, si è diffusa in tutti i continenti e ha già determinato nel mondo, in meno di un anno, circa 1.5 milioni di morti (in gran parte nella popolazione anziana). Generalmente i bambini che contraggono l’infezione presentano sintomi lievi o sono completamente asintomatici e raramente hanno necessità di cure intensive rispetto a quanto avviene nell’adulto. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia i bambini e ragazzi con infezione da SARS-CoV-2 sono stati 149.219, pari al 12,2 per cento del totale: 43.841 i casi diagnosticati nella fascia di età da 0- 9 anni e 105.378 quelli rilevati nella fascia 10-19 anni. Le manifestazioni cliniche più severe si sono avute tra i bambini più piccoli (meno di un anno). In Italia, tra 0 e 19 anni, si sono conteggiati otto decessi. Tutti riguardanti bambini e ragazzi affetti da gravi malattie preesistenti.
Più che dall’effetto diretto della pandemia, i bambini sono però stati colpiti sul piano sociale. Le principali problematiche mediche legate alla salute infantile sono dovute infatti soprattutto alle conseguenze del confinamento e si sono manifestate soprattutto nelle famiglie più fragili e con basso livello socioeconomico. La paura di frequentare luoghi sanitari considerati a rischio di contagio, soprattutto nella prima ondata della pandemia, l’impatto improvviso e violento del virus su un sistema sanitario non preparato a questa emergenza e la conseguente necessità di dirottare il personale medico nei reparti Covid-19 sono all’origine dei danni indiretti arrecati dalla pandemia su tutto il sistema della prevenzione in età pediatrica. Si è infatti verificata una riduzione delle vaccinazioni (30 per cento) per la chiusura impropria di molti centri vaccinali e anche per la paura dei genitori di contrarre l’infezione recandosi in queste strutture. Si è avuta una riduzione delle attività Pronto soccorso (40-80 per cento) con conseguente ritardo diagnostico di diverse malattie, anche gravi. La Società di Endocrinologia Pediatrica ha messo in evidenza che il numero di pazienti con chetoacidosi gravi all’esordio deldiabete di tipo 1 è passato dal 36 per cento (nel periodo pre-pandemico) al 44 per cento (durante il lockdown). L’Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica ha registrato una riduzione di un terzo delle diagnosi di tumore pediatrico. Si è verificata inoltre spesso la sospensione di molte terapie riabilitative e un rinvio di controlli di bambini con disabilità. Alcune recenti ricerche hanno inoltre messo in evidenza un aumento dei disturbi psichiatrici e del numero di bambini di sovrappeso e obesità, a causa della crescita di consumi di alimenti calorici e della diminuzione delle attività sportive.
PANDEMIA COVID-19: UN'EMERGENZA ANCHE SOCIALE
Dobbiamo però constatare che le principali conseguenze nefaste sui bambini e i ragazzi sono dovute al fatto che questa pandemia da coronavirus si è rapidamente trasformata da emergenza sanitaria ad emergenza sociale. Un aspetto che è emerso da quasi tutti gli interventi ascoltati nel corso dell'ultimo congresso della Società Italiana di Pediatria. In poche settimane l’isolamento a casa, necessario per contrastare la diffusione dell’infezione, ha determinato la perdita del lavoro per milioni di persone e la povertà, che interessa soprattutto le famiglie con figli, ha peggiorato la situazione sociale ed accentuato le disuguaglianze già drammaticamente evidenti nelle Regioni meridionali e nelle periferie delle grandi città. Nel 2019, la povertà assoluta in Italia, che interessava oltre un milione di minori ed era più frequente nelle famiglie numerose e nel Mezzogiorno, è aumentata di molto. E, secondo una recente indagine di Save The Children, potrebbe raddoppiare alla fine del 2020.
I bambini poveri sono quelli che si ammalano più di frequente, presentano più spesso malattie croniche e disturbi dello sviluppo comportamentale con conseguenze che possono protrarsi anche nell’età adulta. Oltre a una povertà economica, si è dovuto constatare per un ampio numero di bambini e di ragazzi un aumento della povertà educativa che sta incrementando il livello di esclusione sociale. Molti di loro, non potendo andare a scuola, stanno perdendo un momento formativo fondamentale. Si comincia inoltre a osservare anche una caduta della stessa motivazione allo studio che difficilmente si potrà recuperare, se non intervenendo rapidamente. I bambini e i ragazzi di famiglie con un basso reddito, oltre a non avere spesso persone che possano aiutarli a seguire le lezioni trasmesse dagli insegnanti, sono stati penalizzati anche per la mancanza di accesso alla didattica digitale per l’assenza di strumenti informatici e di connessioni. La didattica a distanza con lezioni in diretta su varie piattaforme, anche se ha svolto un ruolo importante, ha messo in maggiore evidenza le disuguaglianze (sociali e culturali) che esistevano già prima della pandemia.
CON LA «DAD» PIÙ ESCLUSI I BAMBINI DISABILI E STRANIERI
L’isolamento sociale provocato da questa pandemia sta pertanto mettendo a rischio il diritto all’istruzione, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani delle NazioniUnite e garantito dalla Costituzione, che rappresenta il fattore più importante per salire nella scala sociale e in grado di impedire la trasmissione della povertà da una generazione ad un’altra. Gli studenti, più svantaggiati economicamente, hanno provato la mortificazione dell’essere esclusi da un sistema di cui erano parte integrante prima dell’isolamento. Particolarmente penalizzati con la didattica a distanza sono stati soprattutto gli studenti con disabilità (pari al 3 per cento della popolazione scolastica) che non hanno potuto ricorrere ai sostegni dovuti ed i bambini di genitori immigrati.
COVID-19: I CONSIGLI DEI MEDICI DI FAMIGLIA PER TORNARE A SCUOLA
LA NECESSITÀ DI INVESTIRE SULL'INFANZIA
È dunque auspicabile il ritorno all’insegnamento in presenza perché solo in tal modo è possibile sviluppare la socializzazione, le relazioni, l’autonomia e il confronto. La pandemia potrebbe essere l’occasione per correggere, oltre le carenze dell’organizzazione sanitaria, una serie di problematiche che influenzano da molto tempo e negativamente lo sviluppo del Paese come la denatalità, le disuguaglianze che iniziano già alla nascita, la povertà infantile e la criticità del sistema formativo. È indispensabile un progetto politico e sociale che metta la famiglia al centro dell’attenzione e dell’azione del buon governo L’investimento nell’infanzia è il più efficace e duraturo, il miglior contributo alla ripresa economica e allo sviluppo di una società.
* Mario De Curtis è stato direttore dell'unità di neonatologia e terapia intensiva neonatale del policlinico Umberto I di Roma e professore ordinario all'Università di Roma La Sapienza. Attuamente è un componente del Comitato Nazionale per la Bioetica
Coronavirus e Covid-19: le regole da seguire
3 - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate.
Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.
6 - Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.
Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.
2 - Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.
8 - Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus.
Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.
5 - Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
4 - Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani.
Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.
9 - In caso di dubbi NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se hai febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base per avere informazioni su cosa fare; se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.
1 - Lavati spesso le mani Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare
anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.
7 - A distanza dagli altri e con la mascherina Quando si è con altre persone, più si è lontani e meglio è. In situazioni di comunità, si raccomanda di indossare sempre una mascherina (senza valvola) per coprire naso, bocca e mento. Prima e dopo averla rimossa, oltre che dopo averla maneggiata, lavare sempre le mani.
Nuovo coronavirus e Covid-19: le regole utili da seguire Come dobbiamo sapere per affrontare con le dovute cautele e senza timori eccessivi l'epidemia di nuovo coronavirus? I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. (Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/)
8 - I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti prodotti in Cina o altrove possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).