12-02-2015

A quale età va effettuata la prima visita oculistica?

Risponde Paolo Nucci, direttore della clinica oculistica universitaria dell'ospedale San Giuseppe, Milano

Ho un bambino di due anni: è già il momento di portarlo dall'oculista?
Francesca V. (Ancona) 

LA VIDEOINTERVISTA - Risponde Paolo Nucci, direttore della clinica oculistica universitaria dell'ospedale San Giuseppe di Milano

Uno dei concetti più importanti nell’oculistica è che la visita oculistica è possibile effettuarla a qualsiasi età, quindi un bambino può essere visto anche appena nato, anzi in molti casi nei nidi, vengono seguite già manovre di screening, come ad esempio la ricerca del riflesso rosso, che è uno dei primi elementi che noi cerchiamo per controllare in qualche modo se la trasparenza dei mezzi che fanno passare l’immagine visiva è efficace e efficiente. Dal punto di vista dei controlli stabiliti, noi suggeriamo che un bambino debba essere visto se esista familiarità positiva per malattie importanti come la cataratta cogente o come il retino blastoma che è uno dei tumori più frequenti. È una condizione che deve essere analizzata subito, alla nascita, ed è possibile farlo con la collaborazione del proprio pediatra di famiglia. In un secondo tempo, le scadenze giuste potrebbero essere quella dei tre anni, cioè quando il bambino inizia a collaborare a sufficienza per poter determinare la capacità visiva che non è detto che debba essere fatta per forza con le letterine ma può essere fatta con dei ottotipi, cioè delle immagini che per il bambino sono abbastanza familiari, e poi un altro controllo in età prescolare. Tutto questo ovviamente quando non esiste una familiarità particolare per alcune condizioni come la miopia, lo strabismo e sono condizioni che meritano comunque un follow up, cioè un attento, un seguire attento quando il bambino è nel periodo tra i tre e sei anni.

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