22-09-2017

Sistema immunitario e cancro: cosa ci riserva il futuro?

Risponde Alberto Mantovani, professore di patologia generale e direttore scientifico dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano)

D: Professore Alberto Mantovani direttore scientifico dell'Humanitas. La lotta al cancro è ad una svolta, soprattutto grazie all'avvento dell'immunoterapia che è un po' la nuova frontiera degli ultimi anni. A che punto siamo?
R: Pensiamo al punto in cui vediamo l'inizio dell'avverarsi di un sogno, il sogno dei grandi padri della medicina, di usare le armi dell'immunità contro il cancro, quelle armi che sono state fondamentali per avere un'aspettativa di vita nei paesi ricchi che nemmeno in 100 anni, è passata da 40 a 80 anni. Ecco abbiamo imparato a sezionare il sistema immunitario, siamo passati da una visione del cancro tutta centrata sulla cellula tumorale a una visione che comprende il microambiente e le difese immunitarie addormentate o corrotte sono parte del microambiente, che favorisce la crescita tumorale. Questo cambiamento di paradigma, divisione dell'essenza del cancro è stato associato allo sviluppo di strategie che tolgono i freni al sistema immunitario. Queste strategie si sono dimostrate efficaci in una quantità molto grande di tumori, dal punto di vista della diversità dei tumori, in una quota relativamente piccola dei pazienti; quindi il bicchiere è pieno per una piccola parte. La sfida è quella di riempirlo.
D: E allora a questo punto quali sono i prossimi passi da compiere?
R: Dobbiamo innanzitutto capire meglio come funziona il sistema immunitario all'interno dei diversi tumori, dobbiamo imparare a coniugare la genomica del cancro con l'immunologia del cancro, dobbiamo definire quali sono i pazienti che risponderanno e quali quelli che non risponderanno, affinché i pazienti non abbiano effetti collaterali non giustificati da un beneficio terapeutico e affinché possiamo focalizzare la nostra attenzione sui pazienti che non rispondono. E ancora questo è un tema di sostenibilità economica, un anno di terapia per esempio con uno di questi farmaci costa circa 70 mila euro al servizio sanitario nazionale, quindi abbiamo un tema anche di sostenibilità economica. Queste sono alcune delle sfide che abbiamo davanti.
D: Oggi sappiamo che anche le malattie neurodegenerative, oltre ai tumori, nascono spesso da una componente di tipo infiammatorio. Questo che cosa può voler dire in chiave diciamo di sviluppo di nuove terapie.
R: I meccanismi dell'immunità innata che si manifestano come infiammazione, sono sottesi a una varietà molto grande di patologie che vanno dalle patologie che lei ha menzionato, del sistema nervoso centrale, alle patologie degenerative dell'albero cardiovascolare, al cancro. Per esempio, proprio in queste settimane, stiamo imparando una grande lezione dai pazienti con patologie cardiache. 10.000 pazienti con patologie cardiache trattate con una strategia anti infiammatoria, hanno mostrato una riduzione del 50 per cento della incidenza e mortalità di cancro del polmone. Quindi i meccanismi, la comprensione dei meccanismi dell'infiammazione, i meccanismi di risoluzione dell'infiammazione, costituisce una promessa per lo sviluppo di terapie innovative in una grande varietà di patologie. L'infiammazione un po', usando un termine filosofico, una meta narrazione della medicina contemporanea.

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