02-08-2017

Colite e morbo di Crohn aumentano il rischio di tumore del colon?

Risponde Marco Soncini, direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia, Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e tesoriere dell'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo)

I pazienti con morbo di Crohn e colite ulcerosa sono i pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali. Questi pazienti sono in genere giovani, l'esordio della malattia può essere anche in età pediatrica e si riconosce anche un secondo picco nell'età adulta senile.

Come ci si accorge di questa malattia? Certamente c'è un tempo di attesa diagnostica perché non è sempre così facile la diagnosi, anche se negli ultimi dieci anni si è assistito a un incremento nella popolazione sia nel morbo di Crohn che nella colite ulcerosa, intorno ai 30-40 anni, 20-40 anni rispettivamente. 

Quali sono i sintomi? La malattia si presenta o può presentarsi con dolore addominale, il sanguinamento rettale e caratteristiche di questo tipo che inducono il medico di medicina generale o lo specialista gastroenterologo ad effettuare alcune indagini tra cui la colonscopia che rappresenta un' indagine principale.

Colonscopia che andrà condotta anche nella storia di questa malattia in maniera ricorrente, sia per quanto riguarda l'attività della malattia stessa sia per quanto riguarda un aspetto che possiamo rilevare, quello di un aumentato rischio soprattutto nella colite ulcerosa e nel Crohn con l'interessamento del colon nella possibile evoluzione in un tumore del colon-retto. Quindi il paziente che ha un interessamento diffuso al colon, quindi una pancolite ulcerosa o il paziente che ha una malattia di Crohn a localizzazione colica, ricorrentemente e periodicamente dovranno fare controlli endoscopici perché esiste per loro un aumentato rischio di tumore del colon-retto.

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